SEO e falsi miti. Il web è pieno di informazioni sul web marketing e in particolare sulla Search Engine Optimization. Quante di queste sono attendibili?
Iniziamo dai primi 5 miti da sfatare letti qua e là, “testati” dalla mia esperienza personale sul campo e da alcuni aggiornamenti professionali dell’ultimo periodo. Anche il più bravo SEO expert potrà mai parlare di suoi assunti. Siamo dei professionisti continuamente in cammino, questa materia è sempre splendida perchè in evoluzione.
Di seguito però vi riporto 5 luoghi comuni belli e buoni da sfatare!
Mito n.1 – L’ATTRIBUTO “TITLE” E’ BENE CHE NON SIA PIU’ LUNGO DI 65 CARATTERI
La lunghezza del “title” non è più focalizzata sul limite dei 65 caratteri!
La visualizzazione varia dai pixel del device con cui l’utente interagisce.
Per approfondire: New Mobile Title Tag Lenghts for Google Search Results
Mito n.2 – I MOTORI DI RICERCA INTERNI SONO BEN VISTI DA GOOGLE
A Google, il motore di ricerca più usato al mondo, non piace quando permetti l’indicizzazione della pagina di ricerca interna.
Hai presente la lentina d’ingrandimento che hai sul sito?
Meglio mettere un “noindex, nofollow” a quella pagina, nonostante possa essere indubbiamente utile all’utente, Google non la vede di buon occhio.
Mito n.3 – IL FILE SITEMAP.XML PUO’ AVERE QUALUNQUE DIMENSIONE
Il file sitemap.xml non può essere più grande di 50mb quando viene decompresso.
Mito n.4 – GOOGLE SEARCH CONSOLE AMMETTE PIU’ SITEMAP
A Search Console diamo in pasto una sola sitemap.
Se ne hai più di una (post_sitemap.xml? pages_sitemap.xml?) mettila all’interno di un file sitemap-index.xml ad esempio. Carica questo file in Sitemap.
Mito n.5 – CONTROLLARE I LINK ESTERNI CHE RICEVO? PERCHE’ MAI? CHI ME LO FA FARE…
Controllare i link esterni sempre del proprio sito attraverso dei tool è una pratica che faccio abitualmente per i miei clienti. Personalmente uso Screaming Frog.
Questo tipo di verifica può salvarti da un attacco di negative SEO: un insieme di tecniche atte a danneggiarti nei motori di ricerca.
Un esempio? Riempire di link spam link del tuo sito che indirizzano a un dominio scaduto.
La strategia di “negative SEO” può partire dal fatto che hai in comune con il “competitor” una keyphrase ove gli interessa andare ai primi posti in SERP. Il tuo “nemico” copia e incolla l’url della pagina su Screaming Frog che è ai primi posti, tra cui c’è una pagina del tuo sito.
Ci sono dei link esterni che puntano alla tua pagina, su Screaming From li trovi su “External”.
Ci sono dei link con dominio scaduto?
Il competitor che vuole fare “negative SEO” compra il dominio e mette link spam.
E’ così che posso fare negative SEO sul competitor.
Sono tecniche illegali, ma occorre conoscerle per tamponarle. Ecco perchè fare sempre un check sui propri link esterni è importante.
Se Screaming Frog rileva link che non esistono più (o page 404), correggi e toglili dalla pagina. Rimuovere i link con 404 è buona pratica per far capire al motore di ricerca (ma soprattutto agli utenti) della buona cura delle tue pagine web.
p.s. Ne aggiungo uno in chiusura di articolo:
Mito n.6 – PENSARE CHE YOAST SEO SIA L’ORACOLO, LA SEO ON-PAGE
Non lo è per nulla, e ha degli errori evidenti come la “keyword density” (non esiste!) e la lunghezza dei caratteri nel title (da qualche mese in SERP vediamo dei title molto più lunghi di 65 caratteri, citato nel primo “mito”).
Per approfondire vi rimando a un ottimo articolo di Riccardo Esposito.
Credits immagine:
David Saunders


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