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Come un brand dovrebbe approcciarsi a Facebook

23 Settembre 2015 By Daniele Felicetti Lascia un commento

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Senza Facebook le aziende avrebbero un ambiente in meno in cui creare di giorno in giorno una relazione con tante persone che per loro contano. In questo post ti spiegherò come un brand dovrebbe approcciarsi a questo potente social media!

Sei pronto? Partiamo!

Abbiamo spiegato perchè il social blu sia quello più utilizzato al mondo e perchè ai brand conviene usarlo. In questo post definirò meglio qual è l’approccio strategico migliore da tenere verso questo social media.

Veronica Gentili, apprezzata docente e consulente in Social Media Marketing e Web Marketing nonchè autrice del libro “Strategie e tattiche di Facebook Marketing”,  ricorda che occorre offrire alla persone uno spazio in cui trovare ciò che interessa loro davvero, al riparo dal diluvio di immagini e messaggi poco interssanti a cui siamo sottoposti ogni giorno, offline e online. Niente di più vero.

Nel newsfeed (lett. “ti nutro di notizie”) Facebook cerca di dare i contenuti più interessanti per le passioni e i gusti degli utenti, “tracciando” i click e le azioni dell’utente. Per le aziende occorre quindi veicolare il contenuto giusto alla persona giusta, nel momento giusto.

Essendo la competitività del newsfeed altissima (ci sono pagine aziendali che faticano a raggiungere organicamente l’1% dei loro fan), raggiungere i nostri pubblici con costanza e precisione è pressochè impossibile senza investire nel sistema inserzionistico di Facebook.

In ogni caso, sulla pagina Facebook è imprescindibile, almeno in modo “organico”, postare regolarmente attenendosi alle seguenti regole:

1) Offrire contenuti di valore ai contatti. Fornire ai nostri contatti un valido motivo per ascoltarci e parlare con noi

2) Creare una relazione con gli utenti, sono dei fan! Fanno parte della tua community! Coinvolgili!
Vietati post insignificanti, troppo didascalici o eccessivamente freddi

3) Parlare a loro e con loro, stimolando l’interazione

4) Pubblicare contenuti ed interagire con costanza. Postare con sporadicità è un errore da evitare, è molto importante.

5) Raccontare la storia e i valori della propria azienda. Il vissuto, il quotidiano “bello” da mostrare dell’azienda lo ritengo un punto su cui scommettere ciecamente sul buon esito dei KPI.

6) Se vengono fatti eventi o ci sono momenti in cui l’utente stesso può “taggarsi” e rivedersi, prendiamoli in considerazione. Foto e video in situazioni simili stimolano il coinvolgimento sulla pagina degli utenti.

7) Rispondere ai contatti, sempre e comunque

8) Monitorare i risultati delle proprie azioni e modularle.

Questi 8 punti credo siano fondamentali per un approccio corretto per coinvolgere gli utenti sul posizionamento aziendale.

Che cosa porta all’azienda un approccio di questo genere e l’apertura di una pagina Facebook?

1) Poter creare rapporto di stima e fiducia con clienti e potenziali clienti

2) Innesca passaparola positivo

3) Opportunità di trasformare contatti in clienti

4) Poter fidelizzare i clienti acquisiti

5) Capire il sentiment: cosa si dice di noi in Rete

6) Conoscere i desideri del nostro target

7) Fare business marketing tramite la pagina Facebook.

A proposito di questo settimo punto, il Facebook Marketing utilizzato a dovere amplifica e sostiene il posizionamento del brand. Ti segue chi è in target e parli solo al tuo pubblico. Senza dispersione di budget, e con un maggiore opportunità di conversioni.

Come ricorda nuovamente Veronica Gentili, attraverso la pagina Facebook possiamo anche:

  • fare recruiting di risorse umane (ricerca nuovi profili di lavoro)
  • coinvolgere influencer di settore
  • raccogliere opinioni sul prodotto

Per sfruttarne al meglio le potenzialità questo social network non può essere messo in piedi da solo! Va concepito in un contesto molto più ampio. Facebook è una parte dell’ecosistema digitale, un ambiente in cui hai la possibilità di conoscere e farti conoscere dalle persone, ma non può costituire il fulcro della tua presenza in rete per le limitazioni proprie che ha. Non possiamo delegare il nostro business totalmente su un canale non nostro come Facebook. Va integrato con tutto il “content marketing mix” per poterne sfruttare appieno il potenziale.Il mio consiglio è: sito web (di proprietà del brand) al centro della nostra strategia digitale. Un sito web che non sia un mero “catalogo” dei propri prodotti, ma uno spazio interattivo dove le persone possono conoscerti meglio (vedere facce dell’azienda, saperne la storia, fidarsi e farsi amare), possono saperne di più, restare aggiornati su tutte le novità. E poter acquistare direttamente.

Attorno al sito allestiamo un “mix” di strumenti quali: blog, social network più adatti, e-mail marketing, cura del SEO, cura della SEM (AdWords, Facebook Ads), PR On line (dall’avere rapporti amichevoli con gli influencers di settore fino a permettere l’ingresso diretto delle persone nel mondo del brand – es. visite in azienda, specie nel settore food&beverage).

Quindi, questo sito sarà uno spazio invitante in cui portare i clienti e potenziali clienti (partner) che coinvolgiamo attraverso Facebook e gli altri social network. Clienti e potenziali clienti intercettati grazie ai motori di ricerca (Seo) e alle campagne PPC (Seo+AdWords), dei quali ti guadagni la fiducia con un blog curato e aggiornato, con i quali ti mantieni costantemente in contatto grazie a e-mail periodiche.

Il consumatore compra e ricerca esperienze più che semplici prodotti, ricorda Giampaolo Fabris. Non seguiamo mai processi lineari e semplici “vedi-vuoi-compra”, la scelta in sede di acquisto lascia molto spazio alla nostra parte emotiva e irrazionale.

Ecco quindi che mettere a sistema tutte le risorse che il web mette a disposizione, per dare al consumatore una esperienza “creativa” perchè profonda, emotiva e irrazionale, può davvero essere importante. Applicando questo tipo di strategie sopra descritte (tipiche dell’inbound marketing), di valore, senza interrompere l’utente come, ad esempio, con banner invasivi!

Se il brand è già benvoluto e conosciuto, è un “lovemark” (cit. Kevin Roberts), ho la strada in discesa per conferire questo tipo di esperienze (anche su Facebook).

Per tutti gli altri brand si può fare, ma occorre costruire un piano di lead generation ben congegnato. E occorre costruire un Facebook Marketing Plan come si deve!

Nel prossimo post ti spiegherò per i brand “umani” come si può costruire una ottima strategia di comunicazione su Facebook a partire dal Marketing Plan!

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SEO specialist nell'agenzia Santi&Santi, è laureato in Scienze della Comunicazione con tesi sulla sociosemiotica in pubblicità e ha ottenuto un master in Copywriting dei nuovi media all'Accademia di Comunicazione (Milano). Quando non produce siti o contenuti da ottimizzare per le più disparate keywords, scrive sul proprio blog personale [danielefelicetti.it].
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