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Google sarà ancora il motore di ricerca più usato al mondo?

5 Marzo 2015 By Daniele Felicetti 1 commento

google motore di ricerca più usato

Google sarà ancora il motore di ricerca più usato al mondo? Ad eccezione di Cina, Russia, Giappone e Corea del Sud dove il mercato è frammentato da realtà locali, nelle due Americhe e in Europa il risultato è netto: big G è il re incontrastato dei motori di ricerca. Nel 2016 sarà ancora così?

Esperti del settore si dividono e lanciano alcune ipotesi, in questo post andrai a scoprirne di più sull’argomento.

Sei pronto? Si comincia!

1. Il motore di ricerca più usato al mondo? Google piace al 95% degli utenti in Europa e al 75% negli Usa. Può bastare?

Sai quante ricerche vengono fatte su Google ogni giorno? Circa 3,3 miliardi…

Google rappresenta tra il 75% e l’80% del mercato negli Stati Uniti e in Sudamerica.

In Italia il dominio, analogamente come in tutta Europa, è assoluto: il 95% delle ricerche arrivano da Google.  Bing e Yahoo! sono entrambi attorno al 2%. Questi dati arrivano da una ricerca di Global Stats.

Diversa è la situazione in Cina, dove Baidu è il leader per le ricerche in rete con più del 60% degli utenti, con Quihoo in crescita fino al 25%. In Russia primeggia Yandex (tra il 55 e il 60%), con Google preferito da un’utenza più giovane anche per via di YouTube), in Corea Naver (oltre il 70%, Google ha appena il 3,5%).

2. Per Google nessun problema in vista?

Devi sapere intanto che “big G” è in calo nel fatturato sul cost-per-click degli annunci e sta deludendo i suoi azionisti. Il trend “è in rosso” da ben tre anni, come chiarisce un’indagine di Leo Mirani per Quartz.

Inoltre, per la prima volta nel 2008 è andata al di sotto del 75% delle “preferenze” degli utenti statunitensi, attestandosi al 74,8%. Certo, non un’ecatombe, ma i competitor stanno continuando costantemente a rosicchiare fette di consenso.

google-motore-di-ricerca-più-usato-confronto

Cosa è successo? Mozilla ha recentemente trovato un accordo con Yahoo! affinchè sia quello “predefinito” tra i motori. Un colpaccio.

Yahoo! ha infatti ottenuto il massimo risultato storico degli ultimi 5 anni, passando all’attuale 10,9% rispetto all’8,6% dello scorso novembre, e su Firefox ora ci sono il 28,3% degli utenti che lo utilizzano (a novembre era il 9,9%).

La “scossa” più forte però deve ancora arrivare.

3. I timori di Google

Google è anche il motore predefinito da Safari, browser Apple. Il legame è in scadenza e non è per nulla sicuro che sarà ancora prolungato…

Pensiamo poi che Yosemite, l’ultimo sistema operativo di Apple per i computer desktop, utilizza Bing di Microsoft per alimentare la sua funzione di ricerca.

Non è solo una questione di alleanze. A Mountain View, continua l’indagine di Mirani, autorevole firma di “Quartz”, pare che inizi a serpeggiare il timore che Google abbia raggiunto il suo culmine in termini di innovazione. Questo sarebbe un problema a dispetto di competitor (Facebook, Twitter, Amazon su tutti) sempre più agguerriti.

C’è da sottolineare però che, a dare mano forte a Google, resta ancora il traffico su mobile.

Qui il controllo della situazione è saldo e deriva dalla marea di smartphone Android venduta ogni anno.

Google rischia a breve un vero tracollo? Se dovessimo scomettere qualcosa diremmo di “no”, almeno nell’immediato. E’ ancora forte la sua autorevolezza.

4. Partita chiusa?

Tuttavia, la partita in atto non è finita, nè ha un’importanza da sottovalutare.
Se consideriamo che uno studio condotto dall’agenzia di relazioni pubbliche Edelman, sulla base di un campione di 27.000 intervistati, ha evidenziato come i motori di ricerca siano ritenuti più affidabilli dei media tradizionali, possiamo trarne le dovute considerazioni.

Cosa ne pensi? Google sarà ancora il motore di ricerca di gran lunga più usato anche nel 2016? Cosa accadrà nei prossimi mesi?

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SEO specialist nell'agenzia Santi&Santi, è laureato in Scienze della Comunicazione con tesi sulla sociosemiotica in pubblicità e ha ottenuto un master in Copywriting dei nuovi media all'Accademia di Comunicazione (Milano). Quando non produce siti o contenuti da ottimizzare per le più disparate keywords, scrive sul proprio blog personale [danielefelicetti.it].
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