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Come superare il blocco dello scrittore (e andare avanti bene)

27 Novembre 2015 By Daniele Felicetti Lascia un commento

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Hai un blog da gestire, che sia personale o legato a un brand. Ti stai chiedendo come fare a catturare le attenzioni del lettore nei singoli articoli? Hai solo una pagina bianca di fronte: come superare il blocco dello scrittore?

Di seguito ti riporto alcuni consigli che mi sono stati utili nella mia personale esperienza.

Sei pronto? Partiamo!

Obiettivo: superare la soglia dei 10 secondi. E se arrivi a 30…

Devi sapere che da una ricerca di Jakob Nielsen, informatico danese e maestro di web usability, gli utenti decidono se lasciare immediatamente la pagina o meno dopo circa 10 secondi. In questo momento cruciale verifichiamo se le promesse del titolo sono state mantenute dal testo. Pensa alle tue abitudini e dimmi se non è vero.

Il cambio di pagina può avvenire da un momento all’altro anche superata questa soglia, fino ai 30 secondi. Da qui in avanti la frequenza di rimbalzo scende di molto. Se un utente resta per almeno 30 secondi il gioco è fatto. L’utente reputa interessante il suo contenuto a tal punto da leggerlo a lungo con buone probabilità di andare sugli articoli correlati o continuando la navigazione sul tuo sito.

Di conseguenza, per catturare l’attenzione del lettore devi distinguerti.

Scrivi di nicchie di argomenti di cui ancora non c’è un grado di profondità sufficiente per accontentare i lettori. Scrivi con una prospettiva diversa, andando controcorrente o assumendo un punto di vista differente. Hai letto mai “La mucca viola” di Seth Godin?

Articolo dopo articolo migliorerai sensibilmente se usi questo approccio. E ricorda sempre che devi fornire valore e informazione, con contenuti completi e con un tuo stile di scrittura (leggibile e molto personale), mai troppo autoreferenziali. Nella stesura dell’articolo chiediti: “Sto facendo tutto il possibile per prendermi cura dei miei lettori?”.

Sono molto importanti anche i visual: immagini e, se possibile, qualche video esplicativo sull’argomento, non dovrebbero mancare mai.

Andiamo ora nei dettagli!

Come superare il blocco dello scrittore

Sei sul ciglio della scrivania ma non hai raccolto le informazioni che potrebbero servirti, non hai bene chiare le idee e non hai messo in fila nella tua mente i passaggi chiave?
E’ meglio che tu lo faccia, è tutto tempo guadagnato in sede di stesura!

Lo hai fatto?
Bene, ora ti trovi ancora davanti a quel maledetto foglio bianco.
Ti consiglio di iniziare a scrivere e non fermarti!

Fatti una scaletta per punti con

– titolo

– sottotitolo

– attacco

– corpo centrale

– chiusura

e inizia a riempire i campi, partendo da dove hai le idee più chiare e gli stimoli maggiori.

Non pensare a fare le cose in modo perfetto, concentrati e divertiti a buttare giù i pensieri in sequenza. Semplicemente inizia e vai, lanciati!

Se proprio sei inchiodato, cammina per qualche minuto, fai mente locale su quello che devi scrivere. Concentrati. Pensa ad altri stimoli: leggi dei giornali, ascolta musica, prendi pure spunto dalla rete per stimolare il tuo ingegno.

Attento: quando un argomento non offre sviluppi interessanti perchè non è in grado di dare indicazioni realmente utili ai tuoi lettori, è meglio pensare un’altra idea.   Se la scrittura è forzata non c’è qualità, e se non c’è qualità non arrivi al cuore o alla pancia dei destinatari.

Come buttare giù un titolo persuasivo

Prima regola: non promettere se non puoi mantenere.

Devi essere sempre onesto e se non padroneggi a sufficienza l’argomento di cui stai per scrivere, non potrai mai essere (per fortuna) realmente persuasivo.

Gli utenti hanno bisogno di “sostanza”, i contenuti devono essere il più possibile e profondamente utili, soddisfare un bisogno preciso.  Le persone cercano risposte sul web, cercano soluzioni. Gli utenti non sono stupidi.

Un titolo persuasivo è cosa diversa. Significa farsi leggere. Siamo letteralmente sommersi da contenuti, buttare giù un titolo attraente è importante.

Quali sono i modi di scrivere titoli più diffusi? Puoi pensare anche di combinarli.
Eccoli (dati raccolti da CoSchedule):

titoli dei post

Mi soffermo un attimo sulle liste. Sapevi che i numeri dispari hanno una percentuale di click del 20% superiore ai numeri pari? Non chiedermi il perchè, ma diversi studi hanno dimostrato questo curioso comportamento degli utenti.

Un altro consiglio: cerca di compilare un titolo di 8 parole. La psicologia cognitiva è capace di tenere a mente 7±2 elementi. I titoli con otto parole hanno più click (+ 21%).

L’importanza dell’incipit

Gli utenti hanno bisogno di trovare subito le informazioni giuste per proseguire la lettura.

L’incipit è molto importante. L’attacco deve essere immediato, devi andarti a prendere il lettore per mano ed accompagnarlo per il seguito dell’articolo.

Ricorda che i l titolo lascia una promessa, il primo paragrafo la spiega e il contenuto del testo risponde nel modo più profondo e completo possibile alla domanda.

Dare del tu o del voi?

Escludendo il racconto da narratore esterno, come per una notizia di agenzia o di cronaca non sia possibile, per un articolo da blog possiamo usare il “tu” o il “voi”.

Non esiste una scelta giusta o sbagliata.

Personalmente uso sempre il “tu”, anche in blog aziendali che siano B2B o B2C.

Lo sostiene anche Luisa Carrada, storica fondatrice di Mestierediscrivere.com : “E’ sempre più necessario uno stile che non ha più nulla né del “promozional-marketese” (Comprate! Comprate!), né del corporatese (il freddo stile apparentemente neutro e tutto uguale con cui le aziende si presentano). È uno stile più asciutto, più personale e diretto, più quotidiano, più vicino al dialogo e alla conversazione, che dice “io” e “noi” e che si rivolge direttamente all’interlocutore, spesso dandogli del tu”.

C’è sempre una persona in carne e ossa al di là dello schermo. A mio avviso non possiamo prescindere dal costruire relazioni con le persone dall’altra parte del monitor, che siano CEO/manager di aziende o liberi professionisti o massaie.

Cerca di scrivere in modo naturale, nel tuo stile, e accorciare le distanze.

La seconda persona singolare mi dà l’opportunità di troncare la tradizione burocratese o promozionale (“Acquistate, acquistate!”), secondo la quale il brand è più autorevole se comunica in questo modo: “oggigiorno le tendenze del nuovo mercato vogliono che… e quindi occorre lavorare seguendo questi canoni”.

Occorre scrivere informazioni interessanti ma non possiamo annoiare i lettori. Nello scrivere un testo efficace, dobbiamo essere sufficientemente chiari e naturali. Concetti come autorevolezza, senso dell’innovazione e affidabilità si possono comunicare cimentandosi in uno stile molto più diretto e concretamente “di valore”, interessante per i nostri destinatari, senza dover strafare.

L’ho scritto all’inizio di questo capitolo. Qualche volta dò del “voi”. Come sottolinea anche Riccardo Esposito, se i destinatari proprio non accettano il mio avvicinamento, o quando voglio lavorare per la costruzione di una community. L’uso del “voi” è gradito, così come fare domande “in target” in quantità per stimolare l’interazione.

Il corpo centrale

Usa lo storytelling

Mettere in piedi una connessione emozionale con i tuoi lettori significa generare veri e propri stati d’animo.  Quando la gente prova emozioni è portata per natura a riporre maggiore attenzione ai contenuti che riportiamo.  Mi metto quindi nei panni dell’eroe della mia storia:  racconto come ho iniziato, quali sono i primi ostacoli che ho incontrato e quali sono gli strumenti e le strategie che mi hanno permesso di superarli.

Ovviamente, se non hai una tua storia da raccontare, potrai anche raccontare la storia di un tuo lettore o di un tuo cliente.

L’importanza dello storytelling è testimoniata da una ricerca di Alex Turnbull, secondo cui il suo utilizzo permette  il 296% di letture in più dell’intero articolo e il 520% di crescita nel tempo di permanenza dei lettori sulle pagine web.

storytelling-visite

Trova un tuo stile

“La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità”. Lo dice Charles Bukowski, c’è da credergli.

Continua a scrivere l’articolo in modo profondo, utile, specifico ma chiaro e semplice.

Se non hai un pubblico specifico a cui comunicare, più la scrittura dev’essere semplice, più immediata dev’essere l’accentuazione emotiva, come sostiene Annamaria Testa.

Continuando con le citazioni, ti suggerisco alcune regole della buona scrittura citate da George Orwell nel saggio “Policits and the English language”:

1. Se è possibile tagliare una parola, tagliala sempre.

2. Non usare mai metafore, similitudini o altre figure retoriche che sei abituato a vedere

3. Non usare mai una parola lunga se ce n’è una più corta

4. Usa la forma attiva, evita di usare quella passiva

5. Non usare mai una parola straniera (comunemente non avviene molto spesso!), un termine scientifico o un’espressione gergale quando c’è un equivalente nella lingua quotidiana

6. Rompi immediatamente queste regole prima di dire qualcosa di tremendo :)

Se sei alle prime armi ti consiglio di iniziare da subito a cimentarti nella scrittura di articoli. Raccoglierai prima possibile il frutto della tua fatica.

Cosa ne pensi di questo articolo? Hai altri consigli? Scrivilo nei “commenti”, sentiti libero di arricchire il valore di questo post.

 

 

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Daniele Felicetti

SEO specialist nell'agenzia Santi&Santi, è laureato in Scienze della Comunicazione con tesi sulla sociosemiotica in pubblicità e ha ottenuto un master in Copywriting dei nuovi media all'Accademia di Comunicazione (Milano). Quando non produce siti o contenuti da ottimizzare per le più disparate keywords, scrive sul proprio blog personale [danielefelicetti.it].
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